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Sciolti da un iglù al DFA

locandina_sciolti_igluSimone Fornara e Francesco Giudici sono tornati a presentare il loro libro Giocare con le parole (Roma, Carocci, 2015) in Canton Ticino.

Questa volta “Sciolti da un iglù” ha fatto tappa a Locarno, presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, mercoledì 4 novembre 2015 alle ore 17.30, nella Sala Conferenze.

A condurre la serata è stato Adolfo Tomasini.

Gran diverimento per tutti e una copia del libro in omaggio a Laura, che è stata la più veloce e brava a indovinare alcuni degli anagrammi proposti!

 

Tutti al Festival della punteggiatura!

FESTIVAL PUNTEGGIATURA LOCANDINAVenerdì 25 e sabato 26 settembre 2015, nella suggestiva cornice di Santa Margherita Ligure, si è svolta la prima edizione del “Festival della Punteggiatura”.

Grazie all’organizzazione scientifica di Elisa Tonani (Università di Genova), la manifestazione è stata una miscela ben equilibrata di linguistica, didattica e letteratura: il programma ha previsto alcuni laboratori con le scuole a cura di Simone Fornara e una serie di relazioni di studiosi, scrittori, giornalisti ed esperti (Giuseppe Antonelli, Ester Armanino, Simone Fornara, Francesco Guglieri, Gaia Manzini, Paolo Nori, Luca Raffaelli, Enrico Testa ed Elisa Tonani) che hanno affrontato il tema della punteggiatura da più punti di vista.

Dopo il laboratorio con le scuole, Simone Fornara ha presentato alcune riflessioni sulla didattica della punteggiatura, rivolte in particolar modo agli insegnanti, al fine di fornire alcune indicazioni per un insegnamento/apprendimento del sistema interpuntivo più premiante e aggiornato rispetto a quello tradizionale, anche alla luce di alcune recenti pubblicazioni e degli esiti delle ricerche condotte negli ultimi anni presso il DFA della SUPSI.

Per chi ne ha avuto la possibilità, una bella occasione  per (è proprio il caso di dirlo) fare il punto della situazione su un nodo cruciale della scrittura di oggi, divenuto assai di moda negli ultimi anni: la gestione del sistema interpuntivo, con tutte le sue inimmaginabili sfaccettature.

Cliccare qui o sull’immagine per visualizzare la locandina con il programma del Festival.

Sul Festival della punteggiatura…

Quando le storie arrivano dal Ticino

Dalla rubrica Libri sui banchi del «Corriere del Ticino» (18.07.2015, p. 26):

Copertina_webQuando si parla di narrativa per ragazzi, non si può fare a meno di notare che il Canton Ticino è un terreno fertile e movimentato: le iniziative volte a educare alla lettura sin dai primi anni di età sono moltissime, dal progetto “Nati per leggere”, uno dei cardini attorno ai quali ruota l’impegno di Bibliomedia, ai numerosi concorsi o ai festival che propongono incontri con i libri e con gli autori a un pubblico di diverse fasce di età, dai bambini agli adolescenti. L’anno scolastico appena concluso, ad esempio, ha visto una splendida edizione di “Storie Controvento”, impreziosita dalla presenza dello scrittore inglese Aidan Chambers, uno dei massimi esperti nel campo della promozione della lettura e delle strategie per far nascere in bambini e ragazzi il piacere di leggere.

Chambers, incontrando i futuri docenti del DFA della SUPSI, ha toccato un tasto molte volte dolente per gli insegnanti in formazione (e non solo): lo spaesamento di fronte alla scelta dei libri, che nasce spesso dalla mancanza di tempo per leggere. In effetti, chi si occupa di formazione sa bene che non è facile parlare di strategie per proporre i libri agli allievi a chi ne conosce pochi, troppo pochi. È un po’ come andare in cerca di funghi senza sapere quali caratteristiche hanno: non tutti sono commestibili, alcuni sono più buoni, altri possono fare anche molto male. Insomma, per raccoglierli e poi servirli ai commensali bisogna conoscerli bene. Toccarli con mano, annusarli, ispezionarli. Proprio come i libri.

Chambers proponeva allora di stilare una lista di tre libri alla settimana (un albo illustrato, un romanzo breve e un altro a scelta) da leggere in un anno, per un totale di 156 libri. Una base già piuttosto consistente per iniziare con maggior tranquillità la propria professione. Ma anche stilare la lista non è cosa semplice: bisogna scegliere funghi buoni e appetitosi. Ecco che allora, conciliando i due temi che abbiamo toccato (la fertilità del Ticino e la necessità di conoscere i funghi-libri), si può proporre un suggerimento: nella lista dovrebbero trovare spazio anche un po’ di autori attivi su questo territorio, giacché ve ne sono e sono per giunta anche molto bravi. Qualche idea può venire sfogliando l’elenco degli scrittori svizzeri di lingua italiana presente sul sito di Bibliomedia (www.bibliomedia.ch): tra chi si è cimentato con più o meno assiduità nelle storie per l’infanzia troviamo i nomi di Renato Giovannoli, Claudio Origoni, Matteo Terzaghi e Maria Rosaria Valentini; spicca poi Gionata Bernasconi, che nella narrativa per ragazzi si è specializzato, riuscendo a esportarla anche all’estero e divenendo un autore del prestigioso catalogo Einuadi (di un suo bel libro parleranno due studentesse del DFA nella prossima puntata di “Libri sui banchi”). Qualche idea molto valida viene anche dal catalogo delle Edizioni Svizzere per la Gioventù, sempre vive e ben presenti.

Ma non è tutto: in Ticino nascono pubblicazioni che magari non hanno ancora raggiunto una grande notorietà, ma che avrebbero tutte la carte in regola per farlo. è il caso del libro Una pulce di bambina di Anna Binaghi (Fontana Edizioni, 2014), illustrato dai colorati disegni di Simona Meisser. Una storia dolce e delicata, suddivisa in agili capitoli di due/tre pagine ciascuno, che tocca il tema della sofferenza infantile per la mancanza di un genitore con sensibilità e tatto, riuscendo a trasformare un dramma in un’occasione di crescita e di scoperta di una nuova, serena felicità.

Cliccando qui è possibile scaricare il pdf dell’articolo pubblicato sul  «Corriere del Ticino».

Aidan Chambers a Locarno

storie_controventoUn appuntamento da non perdere, quello di giovedì 16 aprile 2015 alle ore 18.00 presso l’Aula Magna del DFA della SUPSI di Locarno: nell’ambito degli eventi organizzati per il Festival Storie controvento, infatti, ospiteremo lo scrittore e studioso inglese Aidan Chambers, uno degli autori più apprezzati dagli adolescenti (e non solo) a livello internazionale. Chambers terrà una conferenza intitolata Siamo quello che leggiamo, crescere tra lettura e letteratura, rispondendo poi alle domande del pubblico.

In campo di didattica e di educazione alla lettura, il nome di Chambers si associa in particolare all’approccio “Tell me ” (“Dimmi”), da lui pensato per discutere in classe o comunque in gruppo al fine di costruire nella discussione il significato dei libri letti (o ascoltati). Il contenuto innovativo del suo approccio (che egli rifiuta di classificare come “metodo”) è dato soprattutto nel tipo di domande che si dovrebbero porre agli allievi: non quelle tradizionali, troppo aperte o inquisitorie (vietato, ad esempio, iniziare una domanda con  lo scoraggiante perché), ma di altro tipo, più dirette al testo e all’esperienza che il lettore ha vissuto leggendo la storia. Per saperne di più, è d’obbligo rimandare al suo saggio Il piacere di leggere e come non ucciderlo. Come imparare a leggere con i bambini e i ragazzi (Casale Monferrato, Sonda, 2011).

Il suo approccio, combinato con la proposta di storie divergenti, è alla base dei lavori di diploma di italiano degli studenti della Formazione Bachelor del DFA 2014-2015 e del corso di aggiornamento Dal piacere di leggere al piacere di scrivere (2014-2015), animato da una quarantina di docenti di scuola elementare del Canton Ticino entusiasti ed enstusiasmanti (per chi ha la fortuna di seguirne da vicino il lavoro).

Per iscriversi alla conferenza (che è aperta al pubblico), basta cliccare sul link contenuto in questa pagina.

Un’enciclopedia fantastica o una fantastica enciclopedia?

2015_enciclopedia_fantIl 25 febbraio del 2015 (si vedano gli articoli del «Corriere del Ticino» e «La Regione Ticino») è stato assegnato il premio Lions Club Lugano-Ceresio a un mio ex studente, Mario Alfieri, per il miglior lavoro di diploma della formazione Bachelor del DFA della SUPSI per l’insegnamento nella scuola elementare (anno 2013-14).

La notizia merita di essere approfondita, perché il progetto realizzato da Mario è un ottimo esempio di didattica progettuale, portata avanti con il rigore della ricerca scientifica e coniugata in modo molto efficace con le esigenze di insegnamento e apprendimento dei bambini di scuola elementare.

Mario ha proposto ai bambini di una quinta elementare di Biasca (Canton Ticino) la realizzazione di un’enciclopedia fantastica di classe, sul modello di alcuni fortunati libri pubblicati negli anni passati da noti scrittori italiani, come Stranalandia di Stefano Benni, Scuola Foresta di Stefano Bordiglioni e Zoovocabolario di Gualtiero Bordiglioni. I bambini, motivati da questa prospettiva, hanno lavorato con entusiasmo e impegno per capire i segreti del testo descrittivo, nel genere specifico della voce enciclopedica (reale prima e fantastica poi).

Ecco ad esempio il Piedipalopade inventato, descritto e disegnato da Luca:

2015_piedipalopadeIl piedipalopade è un animale aggressivo.

Ha 6 facce, una su ogni dita del piede e una sulla caviglia. La superficie della caviglia è piatta e rotonda. Il suo naso è come quello di un maiale. Ha la bocca sdentata.

Vive nei relitti che sono sulla spiaggia. Mangia solo cani e gatti e li uccide con un grido che emette dalla bocca più grande.

Il piedipalopade corteggia la femmina facendo uscire una musica dalle bocche più piccole e danzando con lei.  È il maschio che partorisce i piccoli, che quando nascono sono grandi come un tubetto di colla e sono ciechi. Questo animale è protetto perché è a rischio d’estinzione: ce ne sono solo 100 nel mondo. Le specie simili sono il piedicello e la spiedatessa.

Il risultato, una bella pubblicazione stampata grazie alla tecnologia digitale, è solo il punto finale di un percorso durante il quale i bambini hanno analizzato voci enciclopediche già scritte alla scoperta delle unità informative che le compongono, per ricavare una struttura testuale da prendere a modello: in altre parole, prima si capisce il testo, smontandolo e rimontandolo, per costruirne uno scheletro; e poi si scrive un nuovo testo usando proprio lo scheletro individuato come guida e supporto. Parallelamente, grande attenzione è stata dedicata all’arricchimento lessicale (in particolare relativo a sostantivi e aggettivi), perché senza parole (precise, belle, appropriate) non si possono scrivere belle descrizioni.

Insomma, con competenza, entusiasmo e impegno è davvero possibile aiutare i bambini a costruire competenze di scrittura avanzate, con grande soddisfazione di tutti (dei bambini, soprattutto, ma anche degli adulti che li seguono), promuovendo nello stesso tempo il piacere di leggere buoni libri. Come dire: dal piacere di leggere al piacere di scrivere.

E proprio a proposito di libri, ecco la ciliegina sulla torta: i commenti dei fratelli Bordiglioni che, con grande cortesia e disponibilità, hanno inviato alcune loro considerazioni sul lavoro svolto dai bambini di Biasca.

Cliccando qui, è possibile scaricare l’abstract, la sintesi o l’intero lavoro di diploma di Mario Alfieri (documenti da consultare nel pieno rispetto delle norme che regolano i diritti d’autore).